24 e 25 maggio- SUPSI/DFA-Locarno – Incontro con l’arte di “Marion Baruch”

Spunti per riflettere assieme, forse indirettamente e grazie all'arte e alla produzione artistica, sul concetto di diversità, di trame e paesaggi, di vite diverse ... ugualmente aperte e predisposte all’opera artistica.

Workshop e Tavola rotonda con Marion Baruch, Noah Stolz e Georges Pfründer (FHNWS)

a cura di Laura Rusconi (CCBESS/SUPSI/DFA) in collaborazione con  Cristiana Canonica Manz e Mario Bottinelli Montandon (Area Arti plastiche e visive/SUPSI/DFA)

<iscrizione obbligatoria _ posti limitati con priorità a studenti SUPSI_ clicca qui per il formulario discrizione online>

Chiusura iscrizioni: 19 maggio 2019

<clicca per il Descrittivo del corso / Formazione continua DFA>

Programma

Sabato 18.05.2019                      Vernice dell’esposizione personale di Marion Baruch curata da Noha Stolz presso la Rada di Locarno

Venerdì  24.05.2019                    Workshop in presenza dell’artista e del curatore (DFA 11:00-12.30 e 15:00-16:30)

Sabato 25.05.2019                      Workshop in presenza dell’artista e del curatore (DFA 11:00-12.30)

(DFA 17:00) Tavola rotonda con Marion Baruch, Noah Stolz e Georges Pfründer

 

Produrre opere ridando vita e identità agli scarti della grande industria tessile. Tre repliche originali (atelier) condotte dall’artista e dal curatore a margine di una esposizione (aperti a gruppi misti: studenti e professionisti).)

Marion Baruch

Nel corso delle varie tappe evolutive del suo lavoro artistico Marion Baruch ha utilizzato i medium e i generi espressivi più svariati, dalla pittura all’installazione ambientale, passando per il design, l’arte concettuale, il minimalismo e l’arte relazionale.

<Marion Baruch>

Oggi l’artista, quasi novantenne, in seguito alla progressiva perdita della vista causata da una maculopatia è stata capace di concentrare le diverse sfaccettature di questo suo eclettico percorso in un unico linguaggio che immediatamente ha attirato l’attenzione della critica internazionale.

A partire dal 2012 Marion raccoglie i rifiuti della produzione del tessile, i resti degli atelier di confezione del prêt-à-porter e realizza con essi delle “sculptures”, come ama chiamarle. Questi lavori a metà tra pittura e scultura nascono nel contesto dell’atelier-abitazione dell’artista attraverso una pratica quotidiana di selezione e di allestimento cui partecipano alcuni aiutanti. Attraverso gli incontri preparati appositamente per Diversamente il pubblico potrà dialogare con l’artista e il curatore e, previa iscrizione ai workshop, avrà il privilegio di prendere parte alla fase di creazione.

Il tessuto è, come ama affermare l’artista, la più antica forma di scrittura e l’uso di questo materiale nel lavoro artistico implica il coesistere di varie dimensioni culturali implicite. Le forme scaturite dall’allestimento dei brandelli di produzione sono in qualche modo già inscritte nella materia e l’unico gesto compiuto dall’artista è quello di stabilire delle regole capaci di determinarne l’allestimento nello spazio. Il linguaggio inventato da Marion Baruch nasce quindi anzitutto dall’evocazione di una memoria condivisa e dall’incontro-dialogo con le persone.

Noah Stolz

Da quattro anni Marion e  il curatore Noah Stolz stanno lavorando alla creazione di un’archivio, a una serie di grandi mostre retrospettive e a un catalogo antologico dedicato alla sua opera. In attesa della prima tappa della retrospettiva che avrà luogo presso il Kunstmuseum di Lucerna a febbraio 2020, la rada di Locarno ospiterà un esposizione personale di Marion Baruch.

Georges Pründer

Professore di pedagogia teatrale e formazione artistica; cattedra di mediazione culturale e di pedagogia teatrale presso l'Istituto per la formazione continua e la consulenza della Scuola universitaria professionale  della Svizzera nordoccidentale.